Il segmento testuale Rosa Luxemburg è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 222Entità Multimediali , di cui in selezione 30 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 450
Brano: [...]on è mai stata posta in dubbio né da Marx né da Engels. Bernstein è stato il primo a considerare il pollaio del parlamentarismo borghese come l’organo adatto a realizzare la rivoluzione più gigantesca della storia: il passaggio della società dalle forme capitalistiche a quelle socialiste ».
Successivamente, sulla questione della « tattica » che i movimenti socialisti europei avrebbero dovuto seguire nel partecipare o meno ai governi borghesi, Rosa Luxemburg divenne uno degli esponenti più attivi della corrente « rivoluzionaria ».
Designata dal partito socialista polacco come membro del Bureau International, nel 1905, allo scoppio della rivoluzione in Russia, volle portarsi a Varsavia. Munita di passaporto falso, alcune settimane dopo cadde nella rete della polizia segreta zarista, ma corrompendo alcuni funzionari i suoi compagni riuscirono a farla rilasciare. Rientrata in Germania, continuò la lotta contro le correnti opportuniste sempre più forti nella socialdemocrazia tedesca.
Sono di questo periodo alcune delle sue opere più importanti:[...] [...]i, ma nonostante questa e altre polemiche nutrì sempre nei suoi confronti una grande considerazione, tanto che alla morte di lei scrisse: « Essa era ed è rimasta un’aquila, e non soltanto la sua memoria sarà sempre cara ai comunisti di tutto il mondo, ma anche la sua biografia e la raccolta completa delle sue opere offriranno un insegnamento utilissimo per l'educazione di molte generazioni di comunisti in tutto il mondo ».
Contro la guerra
Rosa Luxemburg condusse una lotta tenace contro il militarismo e la politica imperialista, difendendo
Rosa Luxemburg
a fianco di Lenin, ai Congressi internazionali socialisti di Stoccarda (1907) e di Basilea (1912), le posizioni rivoluzionarie contro la guerra. Nel 1913 tenne a Francoforte sul Meno una conferenza contro il militarismo che le costò la condanna a 1 anno di carcere. Mentre ancora pendeva il ricorso in appello, in un altro discorso denunciò l’inumano trattamento subito dai soldati nelle caserme tedesche.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, schierandosi contro la maggioranza revisionista del Partito socialista che si era allineata sulle posizioni dell'imperialismo, si rivolse con una[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 451
Brano: [...]elligente degli organismi rivoluzionari. Agire! Agire con coraggio, fermezza e coerenza! Questo è il terribile dovere degli ispettori rivoluzionari e dei dirigenti di partito sinceramente socialisti. Disarmare la controrivoluzione, armare le masse, occupare tutte le posizioni strategiche. Nella storia le sue ore valgono mesi, i suoi giorni valgono anni ».
Sette giorni dopo, occupata Berlino dalle truppe controrivoluzionarie, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg caddero in mano agli ufficiali prussiani. Caricata su un automobile e barbaramente seviziata, Rosa venne uccisa con un colpo di pistola alla nuca. Il suo cadavere, gettato in un canale, fu ritrovato soltanto il 31 maggio. La salma venne inumata nel cimitero di Friedrichsfelde, insieme a quelle di Liebknecht e di 32 altri compagni di lotta trucidati negli stessi giorni. Sul luogo della sepoltura fu edificato nel 1925 un monumento (opera del grande architetto Mies van der Robe), che venne poi distrutto dai nazisti nel 1933 e nuovamente costruito dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Bi[...] [...]ata nel cimitero di Friedrichsfelde, insieme a quelle di Liebknecht e di 32 altri compagni di lotta trucidati negli stessi giorni. Sul luogo della sepoltura fu edificato nel 1925 un monumento (opera del grande architetto Mies van der Robe), che venne poi distrutto dai nazisti nel 1933 e nuovamente costruito dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Bibliografia: R. Luxemburg, Scritti politici, a cura di Lelio Basso, Roma, 1967; F. Oelssner, Rosa Luxemburg, Roma, 1953; K. Liebknecht R. Luxemburg, Lettere 191518, Roma, 1967.
Luzzati, Vittorio
N. a Vercelli nel 1875, m. a Savona il 5.10.1968; avvocato.
Militante nel P.S.I., nel 1926 prese una posizione apertamente antifascista come avvocato difensore di Ferruccio Parri nel processo seguito alla clamorosa fuga di Filippo Turati (v.) da Savona. Dopo la conclusione di quel dibattimento, che vide assolti gli imputati, Luzzati fu costretto a espatriare. AH’indomani della Liberazione venne eletto vicesindaco di Savona. Dal 1964 militò nel P.S.I.U.P.
I fatti del 1926 sono rievocati nel dram[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 367
Brano: [...]ifiutato di impugnare il fucile Liebknecht venne destinato a prestare servizio di lavoro sul fronte orientale. Continuando la sua lotta contro la guerra, nel maggio 1915 pubblicò un «manifesto» nel quale affermava:
« Il nemico principale è nel proprio paese », e nel settembre aderì alla
Karl Liebknecht in divisa di soldato (1915)
piattaforma della conferenza internazionale di Zimmerwald (v.) contro la guerra imperialista.
Intanto con Rosa Luxemburg (v.), Franz Mehring, Clara Zetkin e altri aveva dato vita a un’attiva opposizione, fondando la rivista Die Internationale e lavorando alla creazione dello Spartakus bund, la lega spartachista. Le sue Lettere di Spartaco, diffuse clandestinamente, ebbero grande popolarità. L'1 maggio 1916, mentre i sindacati e il Partito socialdemocratico tedesco avevano rinunciato a qualsiasi celebrazione, Liebknecht organizzò a Berlino una grande manifestazione dì strada contro la guerra: arrestato, fu condannato a 4 anni e 1 mese di reclusione.
I moti spartachisti
Con il crollo militare degli Imperi C[...] [...]o di costituire il Partito comunista tedesco.
Scriverà Lenin: « Da quando la Lega spartachista si chiama Partito comunista di Germania la fondazione della III Internazionale Comunista, veramente proletaria, veramente internazionalista, veramente rivoluzionaria è divenuta un fatto. Formalmente questa fondazione non è ancora consacrata,
ma in realtà essa esiste da questo momento » (Lettera agli operai d’Europa e d'America, 24.1.1919).
Con Rosa Luxemburg, Liebknecht fu il principale animatore dei moti rivoluzionari spartachisti che, da Berlino (513.1.1919), si irradiarono in gran parte della Germania, ma che il governo stroncò sostenuto dai più retrivi e ancora potenti circoli militari del paese. Quando l'ex macellaio Gustav Noske, divenuto ministro socialdemocratico della Difesa nazionale, alla testa degli ufficiali prussiani entrò a Berlino per affogare nel sangue l’insurrezione spartachista, ordinò di catturare Liebknecht e la Luxemburg. Arrestati il 15 gennaio e portati presso il Comando di una divisione di cavalleria, i due popolari diri[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 543
Brano: [...]na Casa del Popolo della periferia. [...] Erano presenti Ruggero Grieco (v.), della Direzione del Partito, e un altro compagno che nessuno di noi conosceva e che, come sapemmo poi, aveva funzioni di “istruttore militare” [...] Quel mattino i nostri gruppi sfilarono davanti a Grieco che ci tenne un breve discorso e assegnò gli incarichi. Longo venne nominato comandante di tutte le formazioni torinesi. La centuria delie ragazze assunse il nome di “Rosa Luxemburg” e fu posta sotto il comando della compagna Teresa Recchia (v.). A me toccò l’incarico di alfiere ». (Cfr. Teresa Noce, Rivoluzionaria professionale, ed. La Pietra, 1974, p. 50).
IX Congresso (1922)
Il 2729.3.1922 la F.G.C.I. tenne a Roma il suo IX Congresso (così chia
mato per sottolineare la continuità dell’organizzazione rispetto ai precedenti congressi della F.G.S.I.). Erano presenti 89 delegati giunti da 46 provincie e nominalmente rappresentanti 28.416 iscritti (ma le tessere effettivamente ritirate in quei primi mesi dell’anno non erano neanche 6.000 e si dubitava di poter rag[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 453
Brano: [...]9 si sposò in seconde nozze con il pittore Georg Friedrich Zundel, ma il matrimonio durerà pochi anni. Nella lotta politica interna alla socialdemocrazia tedesca, era schierata su posizioni di sinistra e particolarmente vicina a Rosa Lu> xemburg (v.), insieme alla quale, negli anni che precedettero la Prima guerra mondiale, condusse una sempre più decisa agitazione antimperialista e antimilitarista. Dopo l’inizio del conflitto fu alla testa, con Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht (v.), del gruppo che sosteneva l’opposizione rivoluzionaria alla guerra attraverso le “Lettere di Spartaco” e la rivista “Die Internationale”. Nel marzo 1915 organizzò in Svizzera una conferenza internazionale delle donne socialiste contro la guerra imperialista.
Dirigente comunista
Aderì al Partito comunista tedesco nel marzo 1919 e fece parte del
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 454
Brano: [...]ovani comunisti di Torino e di tutta Italia, era attratto dalla forte personalità di Amadeo Bordiga e dalle sue posizioni di estrema sinistra” (voce Longo, Luigi, in questa Enciclopedia, voi. III).
Il biennio “nero”, quello che vide l’ascesa al potere del fascismo, fu decisivo per la preparazione politica di Secchia: tra le sue letture del periodo spiccano quelle di Le
nin, Trockij, Bucharin, Zinoviev, oltre che di Marx, Engels, Piechanov, Rosa Luxemburg.
Nuovamente licenziato per la sua partecipazione allo sciopero “legalitario” dell’agosto 1922 e alla difesa di Novara contro le bande fasciste (Secchia era, come Longo, in contrasto con la Direzione bordighiana sulla non partecipazione dei comunisti al movimento degli “Arditi del popolo”), dopo la marcia su Roma si impegnò nell’attività clandestina, redigendo il foglio “L’uomo che ride”; arrestato e incarcerato per due settimane nel quadro della “battuta anticomunista” del 1923, fu costretto a recarsi a Milano. Qui, mentre lavorava come muratore, fu segretario della F.G.C. milanese, membro[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 277
Brano: [...]rrestato il 2.8.1938 e deferito al Tribunale speciale, il successivo 25 maggio fu condannato a 5 anni di reclusione.
P.Am.
Rote Fahne, Die
Quotidiano comunista della Repubblica di Weimar, la “Rote Fahne” (Bandiera rossa) iniziò le pubblicazioni il 9.11.1918 come organo dello Spartakusbund. Con il numero 45 del 31.12.1918 il giornale divenne organo centrale dell’appena costituito Partito Comunista tedesco (K. P.D.), sotto la direzione di Rosa Luxemburg (v.) e Karl Liebknecht (v.).
I due ultimi articoli dei due dirigenti rivoluzionari apparvero nei numeri del 14 e 15.
1.1919, dopo il fallito tentativo insurrezionale di Berlino e mentre ancora si ignorava la tragica sorte dei loro autori.
La vita del giornale proseguì in forma legale fino aH’awento dei nazisti al potere (febbraio 1933), su
bendo tutti i contraccolpi delle vicende politiche della repubblica di Weimar, quindi dei frequenti e spesso radicali cambiamenti di linea del partito, oltre alle misure repressive del governo.
Nel numero dell’1.10.1932 “Die Rote Fahne” pubbl[...] [...] Germania; alcuni numeri venivano stampati all’estero e introdotti in Germania attraverso le organizzazioni comuniste clandestine ancora operanti nel paese. Ciò fu possibile inizialmente con una periodicità di 3 numeri al mese, ma
il ritmo divenne in seguito sempre più irregolare, anche se il giornale continuò a essere in qualche misura diffuso fino al 1941. L’edizione clandestina portava nella testata la scritta “Fondato da Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg” e pubblicava soprattutto documenti o appelli dal centro del partito.
Nella bibliografia a cura di Enzo Collottl (Die Kommunistische Partei Deutschlands, Milano, 1961), sono indicati i principali articoli apparsi su “Die Rote Fahne” fino al 1933, riguardanti la vita interna di partito e i dibattiti ideologici nella K.P.D., i rapporti con l’Internazionale Comunista, le più importanti prese di posizione della K.P.D. sugli sviluppi politici ed economici della repubblica di Weimar e sulla situazione politica mondiale. Si veda anche: Kurt Koszyk, Deutsche Presse 19141945, Berlin 1972. Documenti[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 148
Brano: [...]di revisionismo va anzitutto riferito alla posizione assunta da Eduard Bernstein (18501932), uno dei massimi esponenti della socialdemocrazia tedesca (v. Germania), negli articoli scritti tra il 1896 e il 1898 e nel libro I presupposti del socialismo e i compiti della socialdemocrazia (1899). L’importanza della polemica teorica inaugurata da Bernstein, e il dibattito che ne seguì con la partecipazione, fra gli altri, di Karl J. Kautsky (v.) e di Rosa Luxemburg (v.), ha portato all’individuazione e definizione della teoria di Bernstein come revisionismo classico, esempio storico fondamentale di prima revisione del marxismo.
Bernstein infatti sosteneva la necessità di revisionare gli elementi teorici di previsione di crisi (v.) crescente del capitalismo, di crescente miseria delle classi lavoratrici e di scomparsa del ceto medio, attribuendo al “determinismo economico” di Marx la responsabilità degli errori teorici. Conseguenze politiche della revisione bernsteiniana erano la critica della soluzione rivoluzionaria e la proposta di fare della socia[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 5
Brano: [...]l 1945; pubblicista.
A 14 anni aderì al Partito socialista polacco e pochi anni dopo passò nel Partito socialdemocratico polacco, nel quale militò dal 1904 al 1908. Successivamente trasferitosi in Germania, collaborò alla stampa socialdemocratica. Nel 1912 fu espulso dal Partito socialdemocratico tedesco con accusa di furto (da cui il soprannome di “Il ladro”). Nello stesso anno organizzò la scissione nel partito polacco contro la tendenza di Rosa Luxemburg.
Internazionalista militante, espulso dalla Germania durante la Prima guerra mondiale per aver svolto attività disfattista, fu esule in Svizzera, dove si avvicinò ai bolscevichi. Allorché Lenin, nel 1917, rientrò in Russia, Radek si stabilì in Svezia per assicurare i legami internazionali dei bolscevichi. Dopo la rivoluzione d'ottobre passò in Russia e divenne uno dei massimi dirigenti sovietici. Organizzò la propaganda fra i prigionieri di guerra tedeschi e fece parte della delegazione russa, guidata da Trotzkij, durante le trattative di pace fra Imperi Centrali e Russia sovietica a Brest[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 799
Brano: [...]estito con una divisa diversa, ma il capitalismo che ogni lavoratore aveva alle sue spalle.
Quanto all’atteggiamento da assumere verso i soldati tedeschi, che i partiti democratici esortavano a combattere, « Prometeo » sosteneva che bisognava porre al centro della strategia rivoluzionaria il proletariato tedesco che, quantunque massicciamente irreggimentato dal nazismo, aveva dietro di sè la grande tradizione di lotta di cui Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg erano i simboli più evidenti.
All’obiezione di chi sosteneva che la presenza sovietica nel fronte democratico cambiava la natura del conflitto, facendolo diventare una guerra tra totalitarismo fascista e democrazia, « Prometeo » rispondeva che l’U.R.S.S. non era più da considerarsi uno Stato socialista: la Russia della Rivoluzione d'Ottobre, dei Soviet e di Lenin era stata oramai soffocata e la sua struttura aveva subito un’involuzione che ne aveva mutato i connotati economici e politici. Secondo gli internazionalisti, la Russia di Stalin era ormai diventata un potente Stato capitalista co[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Rosa Luxemburg, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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